mercoledì 26 dicembre 2007

Messaggio annuale da Medjugorie a Jacov

Jacov e' uno dei tre veggenti che riceve i messaggi una volta all'anno, lui il 25 dicembre.

Cari figli, oggi vi invito in modo particolare ad aprirvi a Dio, e ogni vostro cuore oggi diventi il posto in cui nasce il piccolo Gesù. Figlioli, tutto questo tempo che Dio mi concede per stare con voi, è perchè voglio guidarvi verso la gioia della vostra vita. Figlioli, l’unica vera gioia della vostra vita è Dio. Perciò, cari figli, non cercate la gioia nelle cose terrene, ma aprite i vostri cuori e accettate Dio. Figlioli, tutto passa, solo Dio resta nel vostro cuore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Messaggio da Medugorie del 25 dicembre

Messaggio del 25 dicembre 2007
Cari figli, con grande gioia vi porto il Re della pace, affinché Egli vi benedica con la sua benedizione. AdorateLo e date tempo al Creatore al quale anela il vostro cuore. Non dimenticate che siete pellegrini su questa terra e che le cose vi possono dare piccole gioie, mentre attraverso mio Figlio vi è donata la vita eterna. Per questo sono con voi, per guidarvi verso ciò a cui anela il vostro cuore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

venerdì 7 dicembre 2007

Novena all'Immacolata

9°GIORNO - CONSACRAZIONE ALL'IMMACOLATA
«Beato l'uomo che mi ascolta, vegliando ogni giorno alle mie porte, per custodire attentamente la soglia. Infatti, chi trova me trova la vita, e ottiene favore dal Signore».
Per amare Dio
Non è possibile che qualcuno si possa convertire o santificare senza l'aiuto della Vergine Immacolata. Anzi, quanto più uno si avvicina a questa dispensatrice di grazia, tanto più abbondantemente sarà arricchito di tale dono, più facilmente si potrà santificare, e con maggior frutto lavorerà per la santificazione del prossimo. Ma è indispensabile che chi desidera occuparsi della salvezza degli altri incominci da se stesso. Perciò deve avvicinarsi sempre più all'Immacolata, per ricevere da Lei la grazia di amare Dio. E si avvicina all'immacolata nel modo migliore colui che si dona a Lei totalmente. Tuttavia, questa donazione di sé non esige affatto l'abbandono del mondo e della famiglia e l'ingresso in un istituto religioso. Ci si può benissimo occupare dei propri affari, dei propri impegni, ma, per il fatto che ci si è donati totalmente all'immacolata, non siamo più noi ad offrire i nostri problemi quotidiani a Dio, ma è l'immacolata stessa, cui ci siamo consacrati, che presenta noi e tutte le nostre cose a Dio. t: evidente che chi vuole appartenere a Maria, fa di tutto perché la propria vita divenga sempre più degna di un figlio. Non solo, ma sperimentando la forza di cui gode nelle tentazioni e la consolazione che prova nelle difficoltà, si preoccupa di partecipare anche agli altri la propria felicità, cosicché essi pure siano attratti da Maria e i loro cuori appartengano a Lei. E Maria illuminerà questi cuori, li riscalderà con l'amore dei suo Cuore materno, li infiammerà con il fuoco della carità che arde nel Cuore Divino di Gesù.
(S. Massimiliano Maria Kolbe)
Chinati su di noi

Ascolta, o prediletta da Dio, l'ardente grido che ogni cuore fedele innalza verso di Te. Chinati sulle nostre piaghe doloranti.



Muta le menti dei malvagi, asciuga le lacrime degli afflitti e degli oppressi, custodisci il fiore della purezza nei giovani, proteggi la Chiesa santa, fa' che gli uomini tutti sentano il fascino della cristiana bontà.

Accogli, o Madre dolcissima, le nostre umili suppliche e ottienici soprattutto che possiamo un giorno ripetere dinanzi al tuo trono l'inno che si leva oggi sulla terra intorno ai tuoi altari: tutta bella sei, o Maria! Tu gloria, Tu letizia, Tu onore del nostro popolo. Amen.

Novena all'Immacolata

8° Giorno - IDEALE DELLA CHIESA
"Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla parola, al fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata".
Una parola fuori uso
Oggi la parola 'peccato' è taciuta... Sembra una parola fuori uso, quasi un termine sconveniente, di cattivo gusto. E si capisce il perché. La nozione di peccato coinvolge due realtà: una realtà vivente, onnipotente: Dio; ed una realtà soggettiva e relativa alla nostra persona, cioè la relazione insopprimibile delle nostre azioni al Dio presente, interrogante la nostra libera scelta...Ne deriva un'etica folle che tende a rendere tutto lecito quanto piace o quanto giova, e che toglie alla vita il suo senso profondo, derivante dalla distinzione tra il bene e il male e l'avvilisce in una visione finale di angosciosa e disperata vanità. L'uomo raggiunge la sua personalità nel possesso della grazia divina; la vera ricchezza è possedere l'amore di Dio, donatoci gratuitamente per il Cristo. Nell'uomo, la bellezza produce l'amore; nel cristiano è l'amore di Dio che produce la bellezza, la sua autentica nobiltà...Dobbiamo metterci in uno stato di difesa, di ripudio, di rinuncia a tante esibizioni e manifestazioni del malcostume moderno e non cedere per ipocrisia o per rispetto umano all'immoralità pubblica. Lo splendore dell'immacolata che brilla dinanzi ai nostri occhi ci suggerisce: "Ecco quello che devi essere".
O Padre Misericordioso

O Padre di misericordia, datore di ogni bene, noi Ti ringraziamo perché dalla nostra stirpe umana hai eletto la beata Vergine Maria ad essere Madre del Figlio tuo fatto uomo.



Ti ringraziamo perché l'hai preservata da ogni peccato, l'hai riempita di ogni dono di grazia, l'hai congiunta all'opera di redenzione del tuo Figlio e l'hai assunta in anima e corpo al Cielo.

Ti preghiamo, per sua intercessione, di poter realizzare la nostra vocazione cristiana, di crescere ogni giorno nel tuo amore e di venire con Lei a godere per sempre nel tuo regno beato. Amen.

mercoledì 5 dicembre 2007

Novena all'Immacolata

7° Giorno - SPECCHIO PURISSIMO
"La Sapienza è un'emanazione della potenza di Dio, un effluvio genuino della gloria dell'Onnipotente: per questo nulla di contaminato in essa si infiltra. E’ un riflesso della luce perenne, uno specchio senza macchia dell'attività di Dio e un'immagine della sua bontà...Essa in realtà è più bella dei sole e supera ogni costellazione di astri; paragonata alla luce, risulta superiore; a questa infatti succede la notte, ma contro la sapienza la malvagità non può prevalere»
Incanto ma non sogno
Dio la volle, specchio purissimo di santità e di bontà, tipo ideale e reale per l'umanità rigenerata da Cristo. Incanto, ma non sogno. Privilegio per ogni cristiano a subirne il fascino, a gustarne la gioia.
E la visione, tanto singolare, ma reale, si fa simbolica, esempio, stimolo, luce, conforto per noi, sommersi nel mondo moderno, che siamo abbagliati dalle luci accecanti della ostentata seduzione dei sensi, priva di vera bellezza, di grazia e di innocenza e siamo circondati da un ambiente tanto inquinato di licenzioso costume e di vizio degradante. La nostra devozione ci dia coraggio per concorrere a difendere nei nostri giorni la verità dell'amore, l'integrità della famiglia, la nobiltà dello spettacolo, la moralità della vita collettiva, l"'ecologia" della nostra civiltà che non deve né arrossire né dimenticarsi di essere cristiana, e quindi di avere la Vergine Madre Immacolata Maria, vestita di sole, per emblema della propria speranza e della propria salvezza. (Paolo VI)
Ricordati dei tuoi figli

O Vergine Maria, Madre della Chiesa, a Te raccomandiamo la Chiesa tutta. Tu che sei chiamata "aiuto dei Pastori", proteggi e assisti i vescovi nella loro missione apostolica, e quanti, sacerdoti, religiosi, laici, li aiutano nella loro ardua fatica.



Ricordati di tutti i tuoi figli;avvalora presso Dio le loro preghiere; conserva salda la loro fede; fortifica la loro speranza; aumenta la carità.

Ricordati di coloro che versano nelle tribolazioni, nelle necessità, nei pericoli; ricordati di coloro soprattutto che soffrono persecuzioni e si trovano in carcere per la fede. A costoro, o Vergine, concedi la forza e affretta il sospirato giorno della giusta libertà.

martedì 4 dicembre 2007

Novena all'Immacolata

6° Giorno - VISIONE Di PARADISO

"Tutta bella tu sei, amica mia, in te nessuna, macchia... Tu mi hai rapito il cuore, sorella mia, sposa, tu mi hai rapito il cuore. Giardino chiuso tu sei, sorella mia, sposa, giardino chiuso, fontana sigillata. Fontana che irrora i giardini, pozzo d'acque vive e ruscelli sgorganti dal Libano".

Fiore candido di Redenzione
Immacolata dice anzitutto i fulgori dell'aurora. Preservata immune dalla contaminazione originale, Maria è riempila di grazia fin dal primo istante del suo concepimento. Già nel seno materno, l'anima di Maria è pervasa di luce divina: dopo la morte di lunghi secoli, trascorsi nella colpa dei progenitori, si alza questa stella mattutina, limpida e pura, trasparente e inviolata, mentre il cielo trascolora nella promessa del giorno imminente.
Immacolata dice poi promessa e fiore candido di Redenzione.
Colei che, in vista dei meriti del suo Figlio Redentore, è stata preservata dalla macchia originale, ha avuto questo privilegio perché predestinata alla sublime missione di Madre di Dio. Ella, che doveva dare una carne mortale al Verbo eterno dei Padre, non poteva essere contaminata neppure per un istante dall'ombra dei peccato.
Infine, Immacolata dice visione di Paradiso. Preannunzia l'alba di quel giorno eterno, e ci guida e sostiene nel cammino che ancora ce ne separa. Per questo l'inno liturgico "Ave, Maria Stella" ha la dolce invocazione: "Fa' che, vedendo con Te Gesù, con Te sempre possiamo gioire". A questo termine estremo, coronamento della vita di grazia, devono tendere i palpiti del nostro cuore, e gli sforzi più generosi di cristiana fedeltà.
(Giovanni XXIII, 7 dic. 1959)
Tu, o Maria

Ave Maria! piena di grazia, più Santa dei Santi, più elevata dei cieli, più gloriosa degli Angeli, Ave, celeste Paradiso! più venerabile d'ogni creatura.



Ave, celeste Paradiso! tutto fragranza, giglio che olezza soave, rosa profumata che si schiude a salute dei mortali. Ave, tempio immacolato di Dio costruito santamente, adorno di divina magnificenza, aperto a tutti, oasi di mistiche delizie.

Ave purissima! Vergine Madre! Degna di lode e di venerazione, fonte d'acque zampillanti, tesoro di innocenza, splendore di santità.



Tu, o Maria, guidaci al porto della pace e della salvezza, a gloria di Crísto che vive in eterno con il Padre e con lo Spirito Santo. Amen.

domenica 2 dicembre 2007

Novena all'Immacolata

5° Giorno - BELLA COME LA LUNA
"Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle"
"Chi è costei che sorge come l'aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come schiere a vessilli spiegati?".
Mediatrice di grazie
Nella contemplazione della Vergine Immacolata ci farà da guida la sacra liturgia che non si stanca di chiamarla: bella come la luna, fulgida come il sole.
Anzitutto, guardiamo Maria «bella come la luna». E’ un modo questo per esprimere l'eccelsa bellezza di Lei. Come deve essere bella la Vergine! Quante volte siamo stati colpiti dalla bellezza di un volto angelico, dall'incanto di un sorriso di bambino, dal fascino di uno sguardo puro! E certamente nel volto della propria Madre Iddio ha raccolto tutti gli splendori della sua arte divina...Come splende la luna nel cielo oscuro, così la bellezza di Maria si distingue da tutte le bellezze, che paiono ombre accanto a Lei. Maria è la più bella di tutte le creature...Sul suo volto non si rivela soltanto la bellezza naturale. Nell'anima di Lei Iddio ha riversato la pienezza delle sue ricchezze con un miracolo della sua onnipotenza. Possiamo immaginare che il volto di Gesù, quel volto che gli Angeli adorano, dovesse riprodurre in qualche modo i lineamenti del volto di Maria? Così il volto di ogni figlio rispecchia gli occhi della madre.
Potessimo avere la voce di San Bernardo che non si stancava di lodare, di cantare, di ammirare, di esultare dinanzi al trono della Vergine! Potessimo avere la lingua degli Angeli per poter dire la bellezza, la grandezza della loro Regina! Salvaci, o Maria!
Salvaci, o Maria!

O Vergine, bella come la luna, delizia dei Cielo, nel cui volto guardano i beati
e si specchiano gli Angeli,fa' che noi, tuoi figli, Ti assomigliamo e che le nostre anime ricevano un raggio della tua bellezza che non tramonta con gli anni, ma rifulge nell'eternità.



O Maria, Sole dei Cielo,
risveglia la vita dovunque è la morte e rischiara gli spiriti dove sono le tenebre. Rispecchiandoti nel volto dei tuoi figli, concedi a noi
un riflesso dei tuo lume e dei tuo fervore.

Salvaci, o Maria, bella come la luna, fulgida come il sole, forte come un esercito schierato, sorretto non dall'odio, ma dalla fiamma dell'amore. Amen.

Novena all'Immacolata

4° Giorno - RALLEGRATI, FIGLIA Di SION
Gioisci, esulta, figlia di Sion, perché ecco, io "Vengo ad abitare in mezzo a te - oracolo del Signore. Nazioni numerose aderiranno in quel giorno al Signore e diverranno suo popolo ed egli dimorerà in mezzo a te e tu saprai che il Signore degli eserciti mi ha inviato a te".
Nessuna creatura fu mai così vicina a Dio come la beata Vergine Maria. Chi più puro? Chi più irreprensibile? Quale prodigio! Nel suo immenso amore per gli uomini, Dio non si è vergognate di prendere come Madre Colei ch'era sua creatura.
Veramente a Maria si applicano le parole del profeta Zaccaria: "Canta inni, rallegrati, o figlia di Sion, perché ecco che vengo ad abitare in mezzo a te, dice il Signore". Ed è ancora a Lei che si rivolge Gioele allorché esclama: "Non temere, terra, ma rallegrati e gioisci poiché cose grandi ha fatto il Signore".
Esulta, casa dei Signore, terra che Dio ha sfiorato con i suoi passi. Tu che hai contenuto nella tua carne Colui la cui divinità sorpassa l'universo. Da Te, Colui che è la Divinità stessa ha assunto la natura umana; l'eterno è entrato nel tempo e l'infinito si è lasciato circoscrivere. Esulta, Dimora di Dio che brilli della luce della divinità...
"Ti saluto, o piena di grazia": la tua opera e il tuo nome sono fonti di gioia più della gioia stessa. Da Te è venuta al mondo la gioia immortale, il Cristo, rimedio alla tristezza degli uomini. Esulta, Paradiso più felice del giardino dell'Eden nel quale è germogliata ogni virtù ed è spuntato l'albero della Vita.
(S. Teodoro Studista)
Aiutaci, o Madre

Regina nostra,
inclita Madre di Dio,
Ti preghiamo:
fa' che i nostri cuori
siano ricolmi di grazia
e risplendano di sapienza.



Rendili forti con la tua forza
e ricchi di virtù.
Su noi effondi il dono
della misericordia,
perché otteniamo il perdono
dei nostri peccati.

Aiutaci a vivere
così da meritare la gloria
e la beatitudine dei Cielo.
Questo ci conceda
Gesù Cristo, tuo Figlio,
che Ti ha esaltata
al di sopra degli Angeli,



Ti ha incoronata Regina,
e Ti ha fatto assidere
in eterno su fulgido trono.
A Lui onore e gloria
nei secoli. Amen.

sabato 1 dicembre 2007

Novena all'Immacolata

3° Giorno - PER SINGOLARE PRIVILEGIO
"Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza, mi ha avvolto con il manto della giustizia, come uno sposo che si cinge il diadema e come una sposa che si adorna di gioielli "
Il capolavoro di Dio
La prima e inevitabile imperfezione che contrae l'anima di ogni misero figlio di Adamo è il peccato originale. Solo Maria ne fu esente: Ella è l’Immacolata Concezione.
Il peccato originale non è altro che il peccato di superbia commesso dai nostri progenitori fin dalle origini e questo peccato portò ad Adamo e ai suoi discendenti innumerevoli mali. Anche Maria come discendente di Adamo avrebbe dovuto contrarre il peccato originale; avrebbe dovuto apparire in questo mondo priva, come noi, dei doni preternaturali e soprannaturali, priva specialmente della grazia di Dio. Ma non fu così. Ella per singolare privilegio a Lei concesso da Dio, in previsione dei meriti dei Figlio Redentore, fin dal primo istante della sua concezione fu preservata dalla colpa originale. La verità dell'Immacolata Concezione fu proposta implicitamente dai Padri della Chiesa con quelle innumerevoli espressioni che esaltano l'assoluta purezza e santità di Maria. In seguito questa verità venne insegnata e professata in modo più esplicito finché il Papa Pio IX, il giorno 8 dicembre 1854, la definì solennemente come dogma della fede cattolica. La stessa Vergine Santa a Lourdes facendo eco alla voce del Papa si presentò a Bernardetta dicendo: "Io sono l'Immacolata Concezione".
Ottienimi un cuore fedele

Santa Maria, Madre di Dio, conservami un cuore di fanciullo, puro e limpido come acqua di sorgente.

.


Ottienimi un cuore semplice che non ripieghi ad assaporare le proprie tristezze: un cuore magnanimo nel donarsi, facile alla compassione

un cuore fedele e generoso, che non dimentichi alcun bene e non serbi rancore di alcun male. Formami un cuore dolce e umile che ami senza esigere di essere riamato



un cuore grande e indomabile così che nessuna ingratitudine lo possa chiudere e nessuna indifferenza lo possa stancare

un cuore tormentato dalla gloria di Gesù Cristo, ferito dal suo grande amore con una piaga che non rimargini se non in Cielo

venerdì 30 novembre 2007

Novena all'Immacolata

2° Giorno - PIENA Di GRAZIA
"Il Signore Dio disse al serpente: "Poiché tu hai fatto questo, sii maledetto... lo porrò inirnicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno".
La prima Redenta
Con Maria inizia la lotta tra la stirpe della donna e la stirpe del serpente; lotta dichiarata fin dalla prima origine della Vergine, essendo questa concepita senza alcuna macchia di peccato e quindi in completa opposizione a Satana. L'ostilità si farà poi gigantesca e si risolverà in vittoria quando Gesù, "la stirpe" di Maria, apparirà nel mondo e con la sua morte distruggerà il peccato.
Il privilegio dell'Immacolata non consiste però soltanto nell'assenza del peccato di origine, ma più ancora nella pienezza di grazia. "La Madre di Gesù, la quale ha dato al mondo la Vita stessa che tutto rinnova...da Dio è stata arricchita di doni consoni a tanto ufficio...adornata fin dal primo istante della sua concezione dagli splendori di una santità tutta singolare"
Il saluto di Gabriele: "Salve, piena di grazia, il Signore è con te" (Lc 1,28) è la più valida testimonianza dell'immacolata Concezione di Maria, la quale non sarebbe in senso totale "piena di grazia" se anche per un solo istante fosse stata sfiorata dal peccato.
La Vergine ha cominciato così la sua esistenza con una ricchezza di grazia che supera immensamente quella che i più grandi Santi conseguono alla fine della loro vita.
Se poi si considera la sua assoluta fedeltà, la sua totale disponibilità a Dio, si può intuire a quali altezze di amore e di comunione con l'altissimo, Maria sia giunta, precedendo "di gran lunga tutte le altre creature celesti e terrestri"
(P. Gabriele di Santa M. Maddalena)
Ti saluto, o Maria

Ti saluto, o Maria, tutta pura, tutta irreprensibile e degna di lode.
Tu sei la corredentrice,
la rugiada dei mio arido cuore, la serena luce
della mia mente confusa,
la riparatrice di tutti i miei mali.


Compatisci, o purissima, l'infermità dell'anima mia. Tu puoi ogni cosa, perché sei la Madre di Dio; a Te nulla si nega, perché sei la regina
Non disprezzare
la mia preghiera e il mio pianto, non deludere la mia attesa. Piega il Figlio tuo in mio favore e, finché durerà questa vita, difendimi, proteggimi, custodiscimi.

giovedì 29 novembre 2007

Novena all'Immacolata

1 giorno.

AURORA Di SALVEZZA.
"Chi è costei che sorge come l'aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come schiere a vessilli spiegati?"
"Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta è sicura come l'aurora. Verrà a noi come la pioggia di primavera che feconda la terra".
Fulgida come il sole
All'aurora c'è un momento stupendo: quello che precede immediatamente il sorgere del sole. All'inizio un lieve impallidire del cielo a oriente, appena visibile nella notte. In seguito il chiarore va crescendo lentamente, poi più in fretta, sempre più in fretta.
Ed ecco infine un momento in cui il nascere della luce è così vittorioso e ardente, lo splendore così accecante per gli occhi abituati alla notte, che ci si potrebbe credere davanti al sole stesso: appena un istante dopo, come una fiammata, la sua luce divamperà sul filo dell'orizzonte.
Ed ecco finalmente il sole... Così l'Immacolata Concezione.
Prima, nella lunga serie dei secoli precedenti, si poteva intravedere l'alba di Cristo, un lontano preludio della sua purezza e santità, già del resto meraviglioso se si considera che veniva realizzato nella natura umana, ma ancora tanto oscuro rispetto a Lui. Maria, invece, appare come culmine dell'aurora, il sorgere del giorno...nella Vergine che tutto si riunisce per poi passare da Lei al Figlio... Così l'Antico Testamento e tutto quello che vi è di storia sacra nell'umanità, come ha prefigurato Cristo, ha anche prefigurato la Vergine.
Le donne e le cose sante dell'antica alleanza la rappresentano; il tempio e l'altare, il Sinai e l'arcobaleno, il roveto ardente ne sono un simbolo; è la Vergine che viene attraverso tutti questi segni, perché attraverso di lei viene "Colui che viene".
(E. Mersch)
Invocazione d'aiuto a Maria.

O Vergine Immacolata, primo e soave frutto di salvezza, noi Ti ammiriamo e con Te celebriamo le grandezze del Signore che ha fatto in Te mirabili prodigi.



Guardando Te, noi possiamo capire ed apprezzare l'opera sublime della Redenzione e possiamo vedere nel loro risultato esemplare le ricchezze infinite che Cristo, con il suo Sangue, ci ha donato.

Aiutaci, o Maria, ad essere, come Te, salvatori insieme con Gesù di tutti i nostri fratelli. Aiutaci a portare agli altri il dono ricevuto, ad essere "segni" di Cristo sulle strade di questo nostro mondo assetato di verità e di gloria, bisognoso di redenzione e di salvezza. Amen.


(A. Gemma)

lunedì 26 novembre 2007

Messaggio da Medjugorie del 25 novembre

Cari figli, oggi, quando festeggiate Cristo Re di tutto il creato, desidero che Egli sia il re della vostra vita. Solo attraverso la donazione, figlioli, potete comprendere il dono del sacrificio di Gesù sulla croce per ciascuno di voi. Figlioli, date del tempo a Dio, affinché Egli vi trasfiguri e vi riempia con la sua grazia, cosicché voi siate grazia per gli altri. Io sono per voi, figlioli, un dono di grazia d’amore che viene da Dio per questo mondo senza pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

domenica 18 novembre 2007

Contro l'eutanasia più ricerca e prevenzione

Il Papa ai partecipanti alla XXII Conferenza internazionale sulla cura dei malati anziani

Signor Cardinale,
venerati Fratelli
nell'Episcopato e nel Sacerdozio,
illustri Signori e Signore,
cari fratelli e sorelle!
Sono lieto di incontrarvi in occasione di questa Conferenza Internazionale organizzata dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari. A ciascuno rivolgo il mio cordiale saluto, che, in primo luogo, va al Signor Cardinale Javier Lozano Barragán, con sentimenti di gratitudine per le gentili espressioni da lui rivoltemi a nome di tutti. Con lui saluto il Segretario e gli altri componenti del Pontificio Consiglio, le autorevoli personalità presenti e quanti hanno preso parte a quest'incontro per riflettere insieme sul tema della cura pastorale dei malati anziani. Si tratta di un aspetto oggi centrale della pastorale della salute che, grazie all'aumento dell'età media, interessa una popolazione sempre più numerosa, portatrice di molteplici bisogni, ma al tempo stesso di indubbie risorse umane e spirituali.
Se è vero che la vita umana in ogni sua fase è degna del massimo rispetto, per alcuni versi lo è ancor di più quando è segnata dall'anzianità e dalla malattia. L'anzianità costituisce l'ultima tappa del nostro pellegrinaggio terreno, che ha fasi distinte, ognuna con proprie luci e proprie ombre. Ci si chiede: ha ancora senso l'esistenza di un essere umano che versa in condizioni assai precarie, perché anziano e malato? Perché, quando la sfida della malattia si fa drammatica, continuare a difendere la vita, non accettando piuttosto l'eutanasia come una liberazione? È possibile vivere la malattia come un'esperienza umana da assumere con pazienza e coraggio?
Con queste domande deve misurarsi chi è chiamato ad accompagnare gli anziani ammalati, specialmente quando sembrano non avere più possibilità di guarigione. L'odierna mentalità efficientista tende spesso ad emarginare questi nostri fratelli e sorelle sofferenti, quasi fossero soltanto un "peso" ed "un problema" per la società. Chi ha il senso della dignità umana sa che essi vanno, invece, rispettati e sostenuti mentre affrontano serie difficoltà legate al loro stato. È anzi giusto che si ricorra pure, quando è necessario, all'utilizzo di cure palliative, le quali, anche se non possono guarire, sono in grado però di lenire le pene che derivano dalla malattia. Sempre, tuttavia, accanto alle indispensabili cure cliniche, occorre mostrare una concreta capacità di amare, perché i malati hanno bisogno di comprensione, di conforto e di costante incoraggiamento e accompagnamento. Gli anziani, in particolare, devono essere aiutati a percorrere in modo consapevole ed umano l'ultimo tratto dell'esistenza terrena, per prepararsi serenamente alla morte, che - noi cristiani lo sappiamo - è transito verso l'abbraccio del Padre celeste, pieno di tenerezza e di misericordia.
Vorrei aggiungere che questa necessaria sollecitudine pastorale verso gli anziani malati non può non coinvolgere le famiglie. È in genere opportuno fare quanto è possibile perché siano le famiglie stesse ad accoglierli e a farsene carico con affetto riconoscente, così che gli anziani ammalati possano trascorrere l'ultimo periodo della vita nella loro casa e prepararsi alla morte in un clima di calore familiare. Anche quando si rendesse necessario il ricovero in strutture sanitarie, è importante che non venga meno il legame del paziente con i suoi cari e con il proprio ambiente. Nei momenti più difficili il malato, sorretto dalla cura pastorale, sia incoraggiato a trovare la forza per affrontare la sua dura prova nella preghiera e col conforto dei Sacramenti. Sia circondato da fratelli nella fede, disposti ad ascoltarlo e a condividerne i sentimenti. È questo, in verità, il vero obiettivo della cura "pastorale" delle persone anziane, specialmente quando sono malate, e ancor più se gravemente malate.
In più occasioni, il venerato mio predecessore Giovanni Paolo II, che specialmente durante la malattia ha offerto un'esemplare testimonianza di fede e di coraggio, ha esortato gli scienziati e i medici ad impegnarsi nella ricerca per prevenire e curare le malattie legate all'invecchiamento, senza mai cedere alla tentazione di ricorrere a pratiche di abbreviamento della vita anziana e ammalata, pratiche che risulterebbero essere di fatto forme di eutanasia. Non dimentichino gli scienziati, i ricercatori, i medici, gli infermieri, così come i politici, gli amministratori e gli operatori pastorali che "la tentazione dell'eutanasia appare come uno dei sintomi più allarmanti della cultura della morte che avanza soprattutto nella società del benessere" (Evangelium vitae, 64). La vita dell'uomo è dono di Dio, che tutti siamo chiamati a custodire sempre. Tale dovere tocca anche agli operatori sanitari, la cui specifica missione è di farsi "ministri della vita" in tutte le sue fasi, particolarmente in quelle segnate dalla fragilità connessa con l'infermità. Occorre un generale impegno perché la vita umana sia rispettata non solo negli ospedali cattolici, ma in ogni luogo di cura.
Per i cristiani è la fede in Cristo ad illuminare la malattia e la condizione della persona anziana, come ogni altro evento e fase dell'esistenza. Gesù, morendo sulla croce, ha dato alla sofferenza umana un valore e un significato trascendenti. Dinanzi alla sofferenza e alla malattia i credenti sono invitati a non perdere la serenità, perché nulla, nemmeno la morte, può separarci dall'amore di Cristo. In Lui e con Lui è possibile affrontare e superare ogni prova fisica e spirituale e, proprio nel momento di maggiore debolezza, sperimentare i frutti della Redenzione. Il Signore risorto si manifesta, in quanti credono in Lui, come il vivente che trasforma l'esistenza dando senso salvifico anche alla malattia ed alla morte.
Cari fratelli e sorelle, mentre invoco su ciascuno di voi e sul vostro quotidiano lavoro la materna protezione di Maria, Salus infirmorum, e dei Santi che hanno speso la loro esistenza al servizio dei malati, vi esorto ad operare sempre per diffondere il "vangelo della vita". Con tali sentimenti, vi imparto di cuore la Benedizione Apostolica, estendendola volentieri ai vostri cari, ai vostri collaboratori e particolarmente alle persone anziane malate.

Novena alla medaglia miracolosa

O Vergine Immacolata della Medaglia Miracolosa, che, mossa a pietà dalle nostre miserie, scendesti dal cielo per mostrarci quanta parte prendi alle nostre pene e quanto di adoperi per stornare da noi i castighi di Dio e impetrarci le sue grazie, muoviti a pietà della presente nostra necessità; consola la nostra afflizione e concedici la grazia che ti domandiamo. Salve Regina

O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a te!

O Vergine Immacolata della Medaglia Miracolosa, che, quale rimedio a tanti mali spirituali che ci affliggono, ci hai portato la tua Medaglia, affinché fosse difesa delle anime, medicina dei corpi e conforto di tutti i miseri, ecco che noi la stringiamo riconoscenti sul nostro cuore e ti domandiamo per essa di esaudire la nostra preghiera. Salve Regina

O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a te!

O Vergine Immacolata della Medaglia Miracolosa, tu hai promesso che grandi sarebbero state le grazie per i devoti della tua Medaglia che ti avessero invocata con la giaculatoria da te insegnata; ebbene, o Madre, ecco che noi, pieni di fiducia nella tua parola, ricorriamo a te e ti domandiamo, per la tua Immacolata Concezione, la grazia di cui abbiamo bisogno. Salve Regina

O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a te!

La medaglia miracolosa

(Apparizioni di Maria del 1830 a Parigi, Rue du Bac, 140)

Nella notte del 18 luglio 1830, verso le ore 23,30, S. Caterina Labouré, Figlia della Carità di S. Vincenzo De Paoli, si sentì sommessamente chiamare dai piedi del letto: "Suor Labouré! ... Suor Labouré!...". Si svegliò di soprassalto e vide un bimbo risplendente di luce, il suo angelo custode, che la invitava a recarsi in cappella: "Vieni!, in cappella la Madonna ti aspetta". La novizia non se lo fece ripetere. Si vestì e seguì la sua guida celeste. Nella cappella, la giovane suora fu condotta fino al presbiterio e qui la SS. Vergine non si fece attendere. Un fruscio di veste di seta ed ecco la Regina del cielo avanzare dalla parte destra e venire a sedersi sulla poltroncina, da cui il direttore, il padre Aladel, soleva tenere le sue istruzioni alle novizie. Col cuore traboccante di gioia, S. Caterina si gettò in ginocchio, giunse le mani e le posò in grembo alla Vergine Santa. Ebbe così inizio, tra la Mamma Celeste e l'umile suora, un colloquio durato oltre due ore. Prima di scomparire, come qualcosa che si spegne, la SS. Vergine disse a S. Caterina: "Ritornerò, figlia mia, perché ho una missione da affidarti!".

Ad un tratto il globicino che la Madonna teneva sul cuore scomparve in alto e le sue mani si abbassarono, avvolgendo, il mondo che aveva sotto i piedi con raggi luminosi, simbolo delle grazie ottenute per noi. Si formò quindi, attorno alla figura della SS. Vergine, una cornice ovale con le parole della giaculatoria a caratteri d'oro:
" O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te! ". Poi il quadro sembrò voltarsi. La figura della Madonna scomparve e rifulse al centro una grande M, sormontata da una crocetta. Sotto la M brillarono i Sacri Cuori di Gesù e di Maria. Attorno si stagliarono 12 fulgidissime stelle. La veggente sentì una voce che le diceva: "Fa' coniare una medaglia su questo modello, le persone che la porteranno al collo con fiducia, riceveranno grandi grazie!". La medaglia dell'Immacolata, coniata nel 1832, fu denominata dal popolo stesso Medaglia Miracolosa per eccellenza, per il gran numero di grazie spirituali e materiali ottenute per intercessione di Maria.

La seconda apparizione ebbe luogo il 27 novembre 1830, sempre nella cappella della Casa Madre delle Figlie della Carità, mentre S. Caterina faceva la meditazione pomeridiana delle 17,30. Senza che nessuno se ne accorgesse, l'ormai noto fruscio di veste di seta la scosse. Con un tuffo al cuore alzò gli occhi e scorse sull'altare maggiore la Madonna. Aveva una veste color bianco-aurora, un manto azzurro, un velo bianco in testa ed era ritta su di una mezza sfera, avvolta da un serpente verdastro. All'altezza del cuore, l'Immacolata reggeva con le mani e stringeva amorosamente un altro globicino dorato, offrendolo a Dio con atteggiamento materno. Una voce disse alla veggente: " Questo globicino simboleggia il mondo intero ed ogni anima in particolare! ". Poi le dita della SS. Vergine si riempirono di anelli splendenti, ornati di pietre preziose che irradiavano fasci di luce verso il basso.

venerdì 16 novembre 2007

Novena a Cristo Re

Oggi comincia la novena a Cristo Re, visto che ci riguarda da vicino, sarebbe utile farla.
Da ripetersi per nove giorni consecutivi.

1. O Gesù, per mezzo di Maria, Madre tua e Mediatrice di tutte le grazie, affretta la venuta del tuo regno nelle anime; trionfa su tutti gli ostacoli al regno del tuo amore in noi e compensa il tuo Cuore della freddezza con cui Ti abbiamo servito.

Gloria al Padre...

Sacro Cuore di Gesù, venga il tuo Regno nel mondo intero.

Per mezzo di Maria, tua Santa Madre.

2. O Gesù, per mezzo di Maria, Madre tua e Mediatrice di tutte le grazie, affretta la venuta del tuo regno nelle famiglie: riconsacrate nella tua ineffabile carità, godano quella tranquillità e quel­la pace che solo il tuo regno può portare.

Gloria al Padre...

Sacro Cuore di Gesù, venga il tuo Regno nel mondo intero. –

Per mezzo di Maria, tua Santa Madre.

3. O Gesù, per mezzo di Maria, Madre tua e Mediatrice di tutte le grazie, affretta la venuta del tuo regno su tutti i popoli: presto si formi con tutte le genti quell'unico ovile, sotto un solo pastore, come Tu stesso ci hai insegnato a domandare, per la salvezza dell'umanità.

Gloria al padre...

Gloria al Padre

Sacro Cuore di Gesù venga il tuo Regno nel mondo intero. –

Per mezzo di Maria, tua Santa Madre.

Preghiamo O Dio onnipotente ed eterno che hai voluto rin­novare tutte le cose nel tuo diletto Figlio Re del­l'universo, concedi propizio che tutte le Nazioni disunite dalla ferita del peccato si sottomettano al suo soavissimo impero. Per lo stesso Gesù Cristo, nostro Signore. Amen.

giovedì 15 novembre 2007

Novena alla Madonna della Salute.

Novena alla Madonna della Salute.
(dal 12 al 20 Novembre)

1. Vergine Maria che sei invocata sotto il titolo della Salute perché Madre del Salvatore nostro Gesù, concedimi la grazia della salute dell'anima mettendomi in grazia di Dio e ricevendo i Santissimi Sacramenti.
- Ave Maria...

2. Vergine Maria che rispondi sempre pietosa ai lamenti di chi soffre, ottienimi dal Signore la grazia di sopportare con pazienza le mie sofferenze, facendomi comprendere quale tesoro di sapienza e di bontà sia nascosto in esse.
- Ave Maria...

3. Vergine Maria, Madre della Salute perché consolatrice degli afflitti e salute degli ammalati, ottienimi la grazia della salute dei corpo, guarendomi dai mali presenti e donandomi vigore sufficiente per compiere i doveri dei mio stato.
- Ave Maria ...

lunedì 12 novembre 2007

Discorso ai farmacisti

Discorso ai farmacisti (29 ottobre 2007)
Aborto e autanasia, il diritto di obiettare

Signor presidente,
cari amici,

sono lieto di accogliervi, membri del congresso internazionale dei farmacisti cattolici, in occasione del vostro venticinquesimo congresso, che ha per tema: "Le nuove frontiere dell'atto farmaceutico". Lo sviluppo attuale dell'arsenale di medicine e delle possibilità terapeutiche che ne derivano comporta che i farmacisti riflettano sulle funzioni sempre più ampie che sono chiamati a svolgere, in particolare quali intermediari fra il medico e il paziente. Essi hanno un ruolo educativo verso i pazienti per un uso corretto dell'assunzione dei farmaci e soprattutto per far conoscere le implicazioni etiche dell'utilizzazione di alcuni farmaci. In questo ambito, non è possibile anestetizzare le coscienze, ad esempio sugli effetti di molecole che hanno come fine quello di evitare l'annidamento di un embrione o di abbreviare la vita di una persona. Il farmacista deve invitare ognuno a un sussulto di umanità, affinché ogni essere sia tutelato dal suo concepimento fino alla sua morte naturale e i farmaci svolgano veramente il loro ruolo terapeutico. D'altro canto, nessuna persona può essere utilizzata, in modo sconsiderato, come un oggetto, per compiere esperimenti terapeutici; questi si devono svolgere secondo i protocolli rispettando le norme etiche fondamentali. Qualsiasi cura o sperimentazione deve avere come prospettiva un eventuale miglioramento della persona, e non solo la ricerca di avanzamenti scientifici. Il perseguimento di un bene per l'umanità non può avvenire a detrimento del bene dei pazienti. Nell'ambito morale, la vostra federazione è invitata ad affrontare la questione dell'obiezione di coscienza, che è un diritto che deve essere riconosciuto alla vostra professione, permettendovi di non collaborare, direttamente o indirettamente, alla fornitura di prodotti aventi come fine scelte chiaramente immorali, come ad esempio l'aborto e l'eutanasia.

È inoltre opportuno che le diverse strutture farmaceutiche, dai laboratori ai centri ospedalieri, e anche tutti i nostri contemporanei, si preoccupino della solidarietà nell'ambito terapeutico, per permettere l'accesso alle cure e ai farmaci di prima necessità a tutte le fasce della popolazione e in tutti i paesi, in particolare alle persone più povere.

In quanto farmacisti cattolici, che possiate, sotto la guida dello Spirito Santo, attingere dalla vita di fede e dall'insegnamento della Chiesa gli elementi che vi guideranno nel vostro cammino professionale accanto ai malati, che hanno bisogno di un sostegno umano e morale per vivere nella speranza e per trovare le risorse interiori che li aiuteranno giorno dopo giorno! Spetta a voi aiutare i giovani che s'inseriscono nelle diverse professioni farmaceutiche a riflettere sulle implicazioni etiche sempre più delicate delle loro attività e delle loro decisioni. A tal fine è importante che tutti i professionisti cattolici dell'ambito della salute e le persone di buona volontà si mobilitino e si riuniscano per approfondire la loro formazione non solo sul piano tecnico, ma anche in ciò che concerne le questioni di bioetica, e per proporre tale formazione a tutti coloro che svolgono questa professione. L'essere umano, poiché è immagine di Dio, deve essere sempre al centro delle ricerche e delle scelte in materia biomedica. Allo stesso tempo, il principio naturale del dovere di prestare cure al malato è fondamentale. Le scienze biomediche sono al servizio dell'uomo; se così non avverrà, avranno un carattere freddo e inumano. Ogni conoscenza scientifica nell'ambito della salute e ogni azione terapeutica sono al servizio dell'uomo malato, considerato nel suo essere integrale, che deve partecipare attivamente alle cure somministrategli ed essere rispettato nella sua autonomia.

Affidando voi, come anche i malati che dovete curare, all'intercessione di Nostra Signora e di sant'Alberto Magno, imparto a voi e a tutti i membri della vostra federazione e alle vostre famiglie, la benedizione apostolica.

mercoledì 31 ottobre 2007

Halloween

  1. HALLOWEEN:

  2. ADORAZIONE DI SATANA!
  3. Il vescovo di Genova Bertone contro una circoscrizione della città "Inaccettabile finanziare una manifestazione che celebra il macabro" La Chiesa all'attacco di Halloween "Festa pagana, non merita soldi" Anche la Cei aveva tuonato contro "il culto laico delle zucche vuote"

    GENOVA - Halloween come l'aborto, il divorzio, l'eutanasia, la fecondazione assistita e l'omosessualità. Anche la festa americana di tradizione pagana, importata in Italia sulla scia del consumismo di massa, è finita nella "lista dei cattivi" della Chiesa cattolica.

    A lanciare l'anatema sono stati in questi giorni diversi vescovi di diocesi italiane, ultimo dei quali monsignor Tarciso Bertone di Genova. "Io vorrei - ha ammonito il prelato - che i genitori, i parenti e le famiglie usassero lo stesso dispendio di energie, di tempo e di soldi dedicato ad un evento insensato come quello di Halloween per educare ai valori veri, come quelli della comunione dei santi e dei defunti".

    Non è solo una questione di princìpi morali, ma anche di quattrini. Nell'omelia svolta stamane, l'arcivescovo Bertone ha attaccato infatti duramente la scelta della circoscrizione genovese Centro Est di destinare fondi per organizzare una manifestazione in occasione di Halloween. "Questo non è accettabile - ha tuonato il cardinale -, io elogio le istituzioni pubbliche per ciò che fanno per le nuove povertà e per il centro storico, ma lo spreco di questi soldi è inaccettabile".

    Parole simili a quelle di Bertone le aveva spese nei giorni scorsi il vescovo di Prato, monsignor Gastone Simoni. "La festa di Halloween - aveva ammonito - è uno sgarro all'identità cristiana e non ha niente a che vedere con la visione cristiana della vita". Aggiungendo subito dopo: "E' un culto laico che si rifa alle favole ed inoltre rappresenta un business delle mode del tempo". Simoni si era quindi riallacciato a quanto affermato dal suo collega di Pistoia, Giordano Frosini. La festa "delle zucche vuote", aveva messo in guardia Frosini attraverso il canale ufficiale della Sir, l'agenzia d'informazioni della Conferenza episcopale italiana, è una festa "neopagana, che mina la nostra identità", "che fa dello spiritismo e del senso del macabro il suo centro ispiratore".

    (1 novembre 2005)

domenica 28 ottobre 2007

Chi era san Giuda Taddeo..

S. Giuda era fratello di Giacomo, Apostolo anche lui, figlio di Alfeo e di Maria di Cleofe e sorella della Vergine Maria e quindi cugino di Gesù. Fu soprannominato Taddeo "Thad" che significa "dolce, misericordioso, amabile, generoso" e "Lebbeo", coraggioso. Da bambino senz'altro come coetaneo frequentò la casa e il cugino Gesù.
Entrambi crescevano accanto alla Vergine Maria. Probabilmente fu lui lo sposo delle nozze di Cana di cui ci parla il Vangelo. Giuda fu uno dei primi a ricevere l'invito di essere Apostolo; ebbe molti ostacoli da parte dei suoi parenti ma seguì senza tentennamenti e con eroica fermezza la chiamata del Signore per tutta la vita. Fu quindi uno dei dodici Apostoli e nell'ultima Cena domandò a Cristo come mai si fosse manifestato solo agli Apostoli e non a tutto il mondo (G.v. 14,22).
E' l'unica frase che il Vangelo ci ha conservato e illumina il suo entusiasmo verso la Parola di Gesù tanto che vorrebbe che fosse conosciuto da tutto il mondo.
Secondo il martirologo romano il campo di azione apostolica di S. Giuda fu vastissimo: evangelizzò prima la Giudea, poi la Mesopotamia ed infine la Persia portando ovunque il lume della verità.



Fu in una di queste province che l'Apostolo indirizzò ai fedeli una lettera, vergata con stile vivacissimo, per combattere eretici, bestemmiatori, sleali che con le loro false dottrine travisavano le questioni fondamentali della Fede mentre davano scandalo per le sregolatezze dei loro costumi.

In Persia Giuda Taddeo si ricongiunse con Simone il Cananeo ed insieme evangelizzarono la regione; coi miracoli e con la dottrina convertirono alla Fede quelle barbare nazioni. Gli indovini e gli stregoni del posto, preoccupati e invidiosi, incitarono alla rivolta gli abitanti. Giuda e Simone si rifiutarono di sottomettersi ai loro dei e di fare sacrifici e furono martirizzati.
Alcuni sostengono a colpi di bastone, altri decapitati con la spada, o un'ascia. Si ritiene che il martirio sia avvenuto l'anno 70 d.C. La Chiesa celebra la ricorrenza il 28 Ottobre giorno del loro martirio. I resti mortali dei due Santi Apostoli vennero in seguito trasportati da Babilonia a Roma e depositati nella Basilica di S. Pietro nella cappella laterale di S.Giuseppe della pure della Penitenza, a sinistra della Confessione. Purtroppo il nome del traditore, Giuda Iscariota, è causa che molti dimentichino quello di Giuda Taddeo. Quasi in riparazione di questo oltraggio la Chiesa e il popolo cristiano lo onora e lo invoca con singolare fiducia fin dal secolo XVIII quale patrono dei casi disperati, degli affari senza rimedio, il Santo degli impossibili.
Dio ha concesso a S. Giuda poteri straordinari in casi in cui altri sembra venir meno, ed è specialmente in casi difficili che il suo mirabile aiuto viene esperimentato.
Migliaia invocano giornalmente il suo intervento e molte sono state le loro preghiere esaudite in modo miracoloso, anche quando la domanda ad ogni umana previsione sembrava senza speranza.


Qualunque sia la malattia, la povertà e la miseria, l'angustia del cuore e dell'anima, perfino la disperazione, ricorrete a questo gran Santo e troverete la soluzione alle vostre difficoltà.

sabato 27 ottobre 2007

Novena a San giuda Taddeo ( nono giorno)

- O Dio, vieni a salvarmi.
- Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre...

O Santo Apostolo e fedelissimo discepolo di Gesù Cristo, San Giuda Taddeo, da questo istante e in ogni momento della mia vita io rinnovo la promessa che ti ho fatto nel primo giorno di questa novena, scegliendoti come mio potentissimo Avvocato, di rifugiarmi per sempre sotto il tuo altissimo patrocinio. Ti prometto inoltre di fare quanto sarà in mio potere per diffondere la devozione verso di Te. Mio amato e potente Patrono, come accorresti con zelo instancabile attraverso la predicazione e i miracoli, a liberare dalle tenebre dell'errore tanti infedeli immersi nel paganesimo, ti supplico di interporre la tua intercessione presso Dio per me, miserabile peccatore, affinché per i tuoi meriti io possa evitare ogni infedeltà alla divina Grazia e l'anima mia sia liberata da ogni abitudine cattiva e non ricada mai più nel peccato. E, trovandomi oppresso dalle angustie per la presente avversità (qui si esprime il bisogno), abbi la bontà di interporti presso l'altissimo affinché io ne sia presto liberato e il mio cuore sia riempito di gaudio spirituale, cosicché, con allegrezza e pace, possa servire il nostro Dio seguendo le tue orme gloriose. Santo apostolo Giuda Taddeo, io confido grandemente nel tuo efficace patrocinio, non sdegnare le mie fervorose preghiere e le mie ardenti invocazioni, ma accoglile benigno ed esaudiscile. Tu che sei il padre degli afflitti e il consolatore degli abbandonati, soccorrimi, difendimi, aiutami ora e nel momento della mia morte, perché possa vivere santamente e amare poi e benedire eternamente con te il nostro Dio infinitamente buono. Amen.

- Padre Nostro, Ave Maria e 3 Gloria alla Santissima Trinità.
- Prega per noi, San Giuda Taddeo Apostolo.
- Affinché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.

PREGHIAMO:
(da recitare ogni giorno della novena)
O Dio, la cui bontà e misericordia non hanno limiti, ascolta benigno le preghiere dei tuoi figli e concedi che tutti coloro che Ti onorano devotamente nel tuo Apostolo Giuda Taddeo, per l'efficacia dei suoi meriti ottengano che sia esaudita la loro preghiera. Per Cristo nostro Signore. Amen.

PREGHIERA FINALE:
(da recitare ogni giorno della novena)
O astro fulgidissimo dei Cielo, glorioso San Giuda Taddeo, adoro e ringrazio profondamente la Santissima Trinità che Ti ha arricchito di tanti e così meravigliosi doni e Ti ha prescelto fra gli altri per avvocato e protettore nelle avversità e nelle miserie più gravi, e ha voluto che per tuo mezzo ci siano concesse quelle grazie e quegli aiuti che consolano gli afflitti, sollevano gli oppressi e rincuorano gli abbandonati. O mio pietosissimo protettore, ottienimi dalla divina Bontà la grazia che ti domando...Amen.

venerdì 26 ottobre 2007

Messaggio da Medugorie del 25 ottobre

"Cari figli, Dio mi ha mandato tra voi per amore per condurvi verso la via della salvezza. In molti avete aperto i vostri cuori e avete accettato i miei messaggi, ma molti si sono persi su questa strada e non hanno mai conosciuto con tutto il cuore il Dio d’amore. Perciò vi invito, siate voi amore e luce dove è tenebra e peccato. Sono con voi e vi benedico tutti. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

Novena a San Giuda Taddeo (ottavo giorno)

- O Dio, vieni a salvarmi.
- Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre...

O Avvocato dell'anima mia nel giudizio finale, benigno apostolo San Giuda Taddeo che meritasti l'onore di sedere sopra un trono di immensa gloria data come premio alle tue fatiche apostoliche; io ti venero e ringrazio il divino Maestro nostro Redentore del grande onore che ti ha dato e che fu da te conquistato con tanti meriti. Ti prego, rendimi degno del tuo potente patrocinio, mentre ti venero qui in terra come pietoso Avvocato per godere poi con te, dopo la morte, esultante e coronato anch'io di gloria, in Paradiso. E ora, o potentissimo mio Protettore, ottienimi la grazia che per i tuoi eccelsi meriti domando a Dio. Amen.

- Padre Nostro, Ave Maria e 3 Gloria alla Santissima Trinità.
- Prega per noi, San Giuda Taddeo Apostolo.
- Affinché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.

PREGHIAMO:
(da recitare ogni giorno della novena)
O Dio, la cui bontà e misericordia non hanno limiti, ascolta benigno le preghiere dei tuoi figli e concedi che tutti coloro che Ti onorano devotamente nel tuo Apostolo Giuda Taddeo, per l'efficacia dei suoi meriti ottengano che sia esaudita la loro preghiera. Per Cristo nostro Signore. Amen.

PREGHIERA FINALE:
(da recitare ogni giorno della novena)
O astro fulgidissimo dei Cielo, glorioso San Giuda Taddeo, adoro e ringrazio profondamente la Santissima Trinità che Ti ha arricchito di tanti e così meravigliosi doni e Ti ha prescelto fra gli altri per avvocato e protettore nelle avversità e nelle miserie più gravi, e ha voluto che per tuo mezzo ci siano concesse quelle grazie e quegli aiuti che consolano gli afflitti, sollevano gli oppressi e rincuorano gli abbandonati. O mio pietosissimo protettore, ottienimi dalla divina Bontà la grazia che ti domando...Amen.

giovedì 25 ottobre 2007

CATECHESI SU HALLOWEN

CATECHESI SU HALLOWEN

HALLOWEEN: FESTA DELL’IGNORANZA E DELLA SUPERSTIZIONE

Halloween festa anticristiana a cura di Don Guglielmo Fichera

"NO" ALLA RIDICOLA FESTA DELLE ZUCCHE... VUOTE!!

Non è più giusto e più rispettoso della fede cristiana almeno spostare la data di questa festa di Halloween, non farla cioè coincidere con le due significative feste cristiane di tutti i Santi e dei fedeli defunti?

UNA PREMESSA

Non basta affermare con superficialità: "È solo un modo di divertirsi... è come se fosse un altro carnevale", senza valutare bene le sue radici culturali, le sue implicazioni esoteriche, il suo clima ambiguo e la sua risultante di apertura, più o meno dichiarata, alla mentalità magica.

1) Possibile che non ti sembra assurdo mettere sullo stesso piano maschere come quelle di Pulcinella, Arlecchino, Colombina, il dottor Balanzone, ecc. che hanno alle spalle una letteratura, una storia dell’arte e una storia del teatro significativa e positiva, con maschere che mirano solo ad esaltare un clima negativo, un clima macabro, fatto di horror, di stregonesco, di occulto, agganciandosi e diffondendo una pericolosa e deleteria cultura magica?

2) Possibile che tutti quei simboli dell’Horror (pipistrelli, streghe, fantasmi, vampiri, morti che tornano, ecc.) non hanno suscitato in te almeno una giusta perplessità?

3) Possibile che l’unico modo per divertirsi è riesumare LA FIERA DELL’HORROR? Bisogna per forza divertirsi (sic!) solo con diavoli, fantasmi, streghe, pipistrelli, e quanto altro di lugubre viene propinato?

Halloween, per esplicita ammissione dei suoi sostenitori è una festa pagana a cui sono stati aggiunti elementi tratti dalla cultura esoterica, magica, stregonesca, il tutto mascherato ipocritamente (e con studiata doppiezza) sotto la forma della festa, del divertimento, delle mangiate godereccie e delle frenesie di gruppo; in modo che quando qualcuno, meno "addormentato", punta il dito contro gli sconcertanti "aspetti horror" e magici di questo rito che ci è stato imposto, i fanatici della festa (a chi?) con un sorrisetto sarcastico e malizioso si giustificheranno dicendo: "Ma è solo un po’ di divertimento!" Noi ci chiediamo e vi chiediamo: qual è la necessità di riesumare una festa pagana? A cosa mira questo ritorno al paganesimo, che non è unico nella nostra società? Per quale motivo bisogna legare un sano divertimento ad un deleterio horror, ad una festa esoterica, magica, stregonesca, con tanto di travestimenti da diavoli, streghe, fantasmi, pipistrelli? Quando in una società cala (o si fa calare) il cristianesimo, sale lo spazio occupato dalla SUPERSTIZIONE!

A) Noi pensiamo che come esiste nella cultura normale, una "introduzione alla filosofia", una "introduzione alla sociologia", ecc., questi riti di massa, (non solo Halloween, ma anche altri, in altri modi e in altri campi) sono un tentativo di introduzione nell’opinione pubblica di un atteggiamento favorevole alla mentalità magico-esoterica. Quindi fanno da apripista per successive manipolazioni.

B) È necessario contestualizzare questa pseudo-festa. Halloween non è un tentativo di "colonizzazione" magica, isolato. Questa pseudo-festa è solo uno degli svariati modi con cui si tenta di introdurre questa mentalità esoterica, estranea ed ostile al cristianesimo, nella nostra cultura e nei nostri costumi. Per realizzare questa strategia vengono utilizzati più mezzi, come la letteratura, i films e persino pubblicazioni specializzate che si vendono ora, addirittura in edicola. Contemporaneamente, nella società, pullulano "santoni" e "sensitivi".

C) Naturalmente, tutti questi svariati modi, compreso Halloween, sono solo una "rete gettata", con cui si introducono occasioni, che possono prestarsi a successivi coinvolgimenti nella mentalità magica. Noi pensiamo che coloro che intendono diffondere questa mentalità magico-esoterica nell’opinione pubblica, procedano per gradi e per tentativi successivi. Si comincia con lo scherzo, col romanzo-fumettone che fa sognare, col film divertente e accattivante. Se si imbattono in UN CRISTIANESIMO AUTENTICO, VIGILE E VIGOROSO, si fermano e rimandano alla prossima occasione e modalità. Se invece trovano un CRISTIANESIMO ANNACQUATO, SECOLARIZZATO, MODERNISTA, CULTURALMENTE FRAGILE E COMPROMESSO, allora diffondono apertamente e in modo molto esteso, le loro forme "alternative" al cristianesimo e ben presto passano alla più grave tappa successiva. Halloween, per altro, è diventata anche un colossale business economico, con un giro enorme di soldi che arricchisce speculatori e mestieranti. Per tutti questi motivi messi insieme e per tutte le argomentazioni registrate in questo volantino, diciamo "NO!" a questa festa dell’ignoranza e della superstizione.

PRUDENZA CONTRO GLI INGANNI

Esiste in atto un tentativo di introdurre e diffondere in vari modi, una contro-cultura alternativa fondata sulla mentalità magica ed esoterica. Si mira allora in vari modi a creare un atmosfera di simpatia intorno alla magia, a farla apparire buona, utile, addirittura… divertente, per spingere ad abbassare la guardia e la prevenzione naturale e giusta che l’opinione pubblica ha nei suoi riguardi. Questa cosiddetta "festa di Halloween" è solo uno dei modi (non certamente il solo) per realizzare queste finalità. La mentalità e la prassi magica o para-magica è il modo superstizioso, modernista e secolarizzato di sostituire la vera religione. Esistono in atto tentativi di introdurre gusti, mentalità e spirito magico in vari modi cercando di non destare sospetti, con tatticismi e accorgimenti furbeschi, per ingannare se fosse possibile anche coloro che hanno conservato un sano ... buon senso. Questa tattica del "doppio gioco" viene dichiarata esplicitamente da una loro rivista uscita per l’occasione: "I costumi più tipici sono quelli raffiguranti creature magiche pericolose, o ritenute tali dai Babbani (N.d.R. = i Babbani sono le persone di buon senso che si tengono lontane dalla magia = N.d.R.) come vampiri, lupi mammari, fantasmi, ecc. 1) Se frequentiamo insediamenti completamente magici, non ci sono limitazioni riguardo ai costumi. 2) Se invece progettiamo di fare un giretto, magari ad una festa in maschera babbana, dobbiamo osservate alcune semplici norme come: A) L’uso di incantesimi per creare i costumi deve essere molto scarso. B) Niente zanne o pelo troppo realistici, i Babbani potrebbero insospettirsi. Attrezziamoci quindi con pazienza e tentiamo di limitare al massimo l’utilizzazione della magia!" (Gazzetta dei Maghi e delle Streghe, Anno I, N. 10, 2004 - Edizione Straordinaria – HALLOWEEN - Magie e segreti della Notte più Misteriosa, p. 3).

PRIMA DI AGIRE, CONOSCI SIMBOLISMI ED OCCULTO

Il 31 ottobre, è una data importante non soltanto nella cultura celtica, ma anche nel satanismo. E uno dei quattro sabba delle streghe. I primi tre segnavano il tempo per le stagioni "benefiche": il risveglio della terra dopo l’inverno, il tempo della semina, il tempo della messe. Il quarto sabba marcava l’arrivo dell’inverno e la "sconfitta" del sole, freddo, fame e morte. La festa cattolica di Tutti i Santi non ha niente a che vedere con quella di Halloween. Essa è stata instaurata da Papa Gregorio IV nell’anno 840. Originariamente si celebrava nel mese di maggio e non il 1° novembre.

Fu nel 1048 che Odilo de Cluny decise di spostare la celebrazione cattolica all’inizio di novembre al fine di detronizzare il culto a Samhain. Una volta, dunque, le feste pagane venivano sostituite, negli stessi giorni da feste cristiane; oggi si assiste al tentativo contrario: in coincidenza con le feste cristiane di tutti i Santi e dei fedeli defunti, si cerca di diffondere nella cultura e nei costumi, una festa pagana estranea e ostile al clima e al contesto di preghiera e di vera fede delle due feste cristiane. Non era più giusto e più rispettoso almeno spostare la data di questa festa di Halloween, non farla cioè coincidere con queste due significative feste cristiane?

1. IL SIGNIFICATO

Halloween è la forma contratta dell’espressione inglese "All Hallows Eve" che letteralmente significa vigilia d’Ognissanti. Halloween, nonostante non lo si dica come invece si dovrebbe, è una ricorrenza magica. Il mondo dell’occulto cosi lo definisce: "È il giorno più magico dell’anno, è il capodanno di tutto il mondo esoterico, è la festa più importante dell’anno per i seguaci di satana".

Nell’ultima pagina pubblichiamo il rituale magico per la festa di Halloween, stampato, su carta intestata; da un centro di magia nel foggiano.

2. PERCHÉ SI FESTEGGIA LA NOTTE DEL 31 OTTOBRE?

Le origini di Halloween risalgono dunque agli antichi druidi celti, e quindi a circa 2000 anni fa. I Celti vivevano in un vasto territorio che oggi è occupato dalla Francia, l’Inghilterra, il Galles e la Scozia, l’Irlanda, e celebravano la vigilia del nuovo anno, il 31 ottobre, in onore di Samhain, il principe della morte. Siccome il loro sostentamento principale era l’agricoltura, nella notte del 31 ottobre (la notte di fine estate) i Celti festeggiavano Samhain, una divinità oscura che i mortali ringraziavano per i raccolti estivi. Si trattava del "Trinox Samhain" o capodanno celtico. Quindi è evidente l’origine pagana della festa. Samhain era il Signore degli Inferi che, con l’arrivo dell’inverno, cancellava la potenza del dio sole, suo eterno rivale. Samhain venne così tradizionalmente identificato con il dio dei morti, o semplicemente con la luna, che spesso appare nell’iconografia di Halloween. Samain è anche il nome gaelico del mese che corrispondeva suppergiù a novembre. Il giorno di Samhain segnava dunque l’inizio invernale della metà dell’anno, e fu chiamato per questo il giorno in mezzo agli anni.

L’essere "in mezzo agli anni" veniva considerato un momento magico: le barriere tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti si assottigliavano tanto da permettere a questi ultimi di tornare sulla terra comunicare con i vivi. I Celti credevano che in questo giorno gli spiriti malvagi dei morti, ritornavano per creare confusione e caos fra i viventi. La festa doveva placare Samhain e gli spiriti dei defunti. All’inizio, in questa giornata, si onoravano tutti i morti, compresi i primi santi cristiani, ma con il passare del tempo, incredibilmente, questi spiriti assunsero un connotato diabolico e malvagio. Fu così che, durante le celebrazioni per Halloween, apparvero rappresentazioni di fantasmi, scheletri, simboli della morte, del diavolo e di altre creature maligne, come le streghe. Pipistrelli, gatti neri, la luna piena, streghe, fantasmi, ecc. questi simboli hanno poco a che vedere con la iniziale e celtica vigilia di Samhain. Qualcuno li ha aggiunti abusivamente. Nella cerimonia celtica però era già presente un particolare che ha fatto da apripista all’inglobamento di simboli esoterici: i partecipanti dovevano vestirsi con pelli e teste d'animali, al fine di acquistare la forza dell’animale rappresentato e spaventare (sic!) così gli spiriti malvagi che erano presenti.

3. LA LEGGENDA

L’antica leggenda irlandese racconta che Jack, un fabbro malvagio, perverso e tirchio, una notte d’Ognissanti, dopo l’ennesima bevuta viene colto da un attacco mortale di cirrosi epatica. Il diavolo nel reclamare la sua anima viene raggirato da Jack (sic!) e si trova costretto ad esaudire alcuni suoi desideri, tra i quali quello di lasciarlo in vita, giungendo ad un patto con cui rinunciava all’anima del reprobo. Jack, ignaro dell’effetto della malattia, muore un anno dopo. Rifiutato in Paradiso, Jack non trova posto nemmeno all’inferno a causa del patto con diavolo. A modo di rito il poveraccio intaglia una grossa rapa mettendovi all’interno della brace fiammante, a luogo della dannazione eterna. Con questa lanterna, Jack, fantasma, torna nel mondo dei vivi. Gli irlandesi, colpiti dalla carestia, immigrarono in America verso il 1850. Approdati nel nuovo mondo, trovarono un enormità di zucche che, a differenza delle piccole rape indigene, erano sufficientemente grandi da essere intagliate. Così le zucche sostituirono le rape e divennero le Jack o lantern, utilizzate la notte d’Ognissanti perché si pensava di tenere lontani gli spiriti inquieti dei morti che tentavano, come Jack, di tornare a casa. I bambini oggi si travestono e fanno visita alle famiglie guidati dalla lanterna-zucca e ottengono dolci in cambio della loro "benevolenza". "Trick - or - treat" è l’usanza del "dolcetto o scherzetto" [...], il significato originale è: "maledizione o sacrificio". Questa festa, affermatasi e diffusasi negli U.S.A., è stata importata dagli Stati Uniti in Europa e quindi in Italia.

4. FATTI STORICI

Alcuni secoli prima di Gesù Cristo, una setta segreta teneva sotto il suo impero il mondo celtico. Ogni anno, il 31 ottobre, giorno di Halloween, essa celebrava, in onore delle sue divinità pagane, un festival della morte. Gli anziani della setta andavano di casa in casa reclamando offerte per il loro "dio" e capitava che esigessero sacrifici umani. In caso di rifiuto, proferivano delle maledizioni di morte sulla casa: da qui è nato il "trick or treat".

5. PERCHÉ CI SI METTE IN MASCHERA?

Halloween è la festa dei mostri, degli spiriti, degli esseri malvagi, e di tutti quei personaggi che tradizionalmente, nell’immaginario comune, incarnano il concetto del male, opponendosi agli eroi buoni. Quindi le maschere più azzeccate sono quelle che rispettano questa tendenza malefica: pirati, streghe, vampiri, diavoli, con tutte le varianti moderne estrapolate dal cinema, dai cartoons, dai fumetti (quanti bambini, quest’anno, si travestiranno ancora da nemici di Spiderman?). Nell’Irlanda celtica si credeva che in questa data gli spiriti tornassero indietro in cerca di un corpo da possedere. Per difendersi (sic!) da questa minaccia ci si mascherava in modi spaventosi, e si sfilava per le strade sperando così di scacciare i fantasmi vagabondi fuori dalla città.

6. PERCHÉ LE MELE SONO IL FRUTTO PROTAGONISTA?

Per la notte delle streghe si fanno feste durante le quali vengono distribuiti vari tipi di dolci come la mela caramellata, tradizionale dolce della notte di Halloween. Inoltre si organizzano giochi come quello della mela, che consiste nel cercare di mordere una mela messa in una bacinella d'acqua, tenendo le mani dietro alla schiena. Ma da dove arriva l’abitudine di usare le mele in occasione di Halloween? La tradizione popolare riferisce che per venerare Samhain, la terribile divinità della notte, si praticavano riti divinatori che riguardavano previsioni del tempo, matrimoni e la fortuna per l’anno venturo, e che avevano tutti per protagonista la mela. In particolare vi erano due riti: 1) quello dell’immersione delle mele 2) e quello della spellatura della mela. Il primo era una divinazione per un matrimonio: la prima persona che mordeva una mela si sarebbe sposata l’anno seguente. Invece sbucciare la mela era una divinazione sulla durata della vita: più lungo era il pezzo di mela sbucciato senza romperlo, più lunga sarebbe stata la vita di chi la sbucciava. Naturalmente non è la mela caramellata che - di per sè - trasforma in... streghe! Come non sono i pipistrelli, i ragni e i gatti neri che - di per sé - fanno la magia. In questi riti di massa, si aprono delle "finestre", sì introducono delle occasioni che gettano una rete favorevole che può preparare la strada a possibili intromissioni, da parte di esponenti della mentalità magica.

7. PERCHÉ LE ICONE ANIMALI SONO PIPISTRELLO, GUFO, RAGNO E GATTO NERO?

Tutti e quattro questi animali sono stati associati, a partire dal Medioevo, alle streghe, di cui si credeva che fossero servitori demoniaci, chiamati famigli. Quando le streghe cominciarono a essere collegate ad Halloween, anche i famigli ne divennero delle icone.

Pipistrello. Simbolo molto popolare di Halloween. Il pipistrello è connesso alla stregoneria e alla morte in molte culture diverse: questa associazione nasce dall’usanza di volare di notte e di dimorare in caverne e rovine. Il sangue di pipistrello era anche usato (soprattutto nella magia nera) per la preparazione di pozioni magiche e unguenti.

Ragno. La superstizione vuole che il ragno sia portatore di cattive vibrazioni, capace di fare del male a uomini e animali anche solo con la vicinanza.

Gufo. Ancora oggi c è chi pensa che sentire un gufo nel buio della notte indichi morte o cattivi presagi. Durante il Medioevo si credeva che nella notte di Halloween demoni in forma di gufi viaggiassero assieme alle streghe e ai loro gatti a bordo di manici di scopa per andare al Sabba delle Streghe. Addirittura si temeva che fossero streghe travestite, ragion per cui vedere o sentire un gufo era fonte di paura. Anche nell’antica Roma il gufo era uccello di malaugurio: la sua presenza indicava sfortuna (infatti il gufo era chiamato strinx dai romani, cioè strega).

Gatto. Infine, il gatto nero: quanti di voi tuttora fanno tre passi indietro quando un gatto nero taglia la strada? Per qualcuno, ancora oggi, i gatti neri sono creature sinistre portatrici di sfortuna. Ed è ancora una volta nell’epoca medievale che il gatto nero divenne simbolo del diavolo. I gatti neri vengono associati alle streghe per superstizione: si credeva infatti che le streghe potessero trasferire il loro spirito in un gatto, e per questo ne avevano sempre uno.

8. ALCUNE CONSIDERAZIONI

1) A parte che è solo ridicolo pensare che ci siano degli spiriti dei morti che tentano di tornare a casa! Dopo la morte, col giudizio particolare, l’anima di ogni uomo va in Paradiso, oppure in Purgatorio o all’Inferno, e quindi è per sempre, solo nelle mani di Dio. È solo ridicolo pensare che l’anima può decidere di farsi una passeggiata, di andare a trovare una casa dove abitare per il futuro, di fare scampagnate o di passare una serata con gli amici!

2) La leggenda di Jack è solo sconcertante e assurda:

A) quando uno muore, il Giudizio si compie davanti a Dio e non davanti al diavolo;

B) il diavolo non ha il potere di far tornare in vita una persona dopo che è morta: questo potere compete solo a Dio;

C) se si fa un patto col diavolo, l’Inferno accoglie a braccia aperte il contraente; la storiellina, invece, racconta assurdamente che a causa del patto col diavolo addirittura Jack non trova posto nemmeno all’inferno; D) inoltre la storiellina sviluppa e accredita credenze e pratiche magiche: chiedere al diavolo l’esaudimento dei propri desideri, fare un patto col diavolo, ecc.

E) È veramente ridicolo pensare di tenere lontano questi presunti spiriti dei morti, di spaventare e scacciare i fantasmi, solo con delle lanterne. È superstizioso pensare di allontanare realtà spirituali, soprannaturali, solo con una zucca, cioè solo con mezzi naturali!!

F) Infine va sottolineato con forza l’atteggiamento negativo verso la morte e verso i defunti che questa "festaccia" induce, come se i morti fossero solo qualcosa di ostile da cui difendersi. Per i defunti si va al cimitero a pregare, si fanno offrire Messe, comunque vanno pensati e accostati con affetto e familiarità, non certo con timore e diffidenza. Il culto e l’affetto per i morti è segno di civiltà e scaturisce dall’amore. "E stato il cristianesimo a rivoluzionare il rapporto con i defunti: i pagani seppellivano i morti lontano dalle città perché ne avevano timore e li sentivano in qualche modo contaminanti; invece, i cristiani cominciarono subito a venerare i corpi dei santi, costruendoci sopra le chiese e i villaggi. Furono i giacobini, ufficialmente per motivi "igienici" (ma in realtà neopagani), a ripristinare le necropoli extraurbane, che Napoleone si preoccupò di esportare, facendo infuriare, come si sa dalla scuola dell’obbligo, il suo ammiratore Foscolo" (Rino Camilleri). Si vuole esorcizzare la morte, facendone la caricatura. Ma questo non è un modo di esorcizzare la morte, ma di profanarla, banalizzarla, ridicolizzarla, renderla superficiale, come un genere di consumo. Questa festa di Halloween getta sicuramente un’ombra blasfema sulla festa di tutti i Santi, lasciando strascichi anche nel giorno dei defunti.

9. ATTENZIONE: HALLOWEEN È SOSTANZIALMENTE MAGIA

Giovani o meno giovani, dobbiamo essere sempre ben accorti a non farci avvinghiare dal mondo esoterico attraverso i rituali di massa che, nelle feste come quelle dedicate ad Halloween, ci vengono proposti. Halloween, quando e dove è celebrata nel significato oggi assunto, insieme ad altri modi e stimoli simili (presenti ad esempio nella letteratura, nel cinema, ecc.) sono tutte porte aperte sulla mentalità magica, sulla cultura esoterica, in alcuni casi - e dove vi si accede - anche sul mondo del paranormale.

Lo scopo è di far familiarizzare l’opinione pubblica e di farle prendere dimestichezza con queste mentalità esoteriche e magiche, estranee e ostili alla cultura cristiana. Una parte del cinema - ad esempio - ha contribuito non poco al dannoso influsso di Halloween, sponsorizzandola e promuovendone stili, contenuti e costumi. In ogni caso bisogna sempre vigilare che attraverso i gesti e i simboli posti durante questa festa non si cada o non ci acceda ai deleteri significati da essa - oggi - sottesi e veicolati. Non c’è dubbio che nel mondo dei satanisti, Halloween è una grande festa magica e che, in alcuni loro settori più depravati ai nostri giorni si sa che in questa notte alcuni di loro arrivano anche a praticare dei sacrifici umani. A causa delle sue radici e della sua essenza occulta Halloween può aprire una porta all’influsso occulto nella vita delle persone. L’enfasi di Halloween è sulla paura, sulla morte, sugli spiriti, sulla stregoneria, sulla violenza, sui demoni.

Commercianti e venditori, abbiamo il coraggio di dire "NO" a promuovere articoli che, dietro l’apparenza della mascherata, diffondono e creano, mentalità esoterica. Molti oggetti venduti tra i prodotti di consumo sono amuleti, o loro riproduzioni, usati nelle pratiche di stregoneria.

Non dimentichiamo che le disastrose conseguenze dell’inalazione magica non sono immediate, ma si manifestano a distanza di anni in depressioni, crisi e violenze. S’impone un irremovibile presa di posizione riguardo a tutto ciò che ci viene propinato da Halloween, dal mondo e dalla mentalità magica in genere. Consideriamo che le parole che proclamiamo, i gesti che facciamo, la mentalità che seguiamo e i simboli che poniamo, non sono realtà neutre o prive di significato, ma costruiscono e richiamano un mondo e una mentalità; significano e introducono la realtà spirituale che rappresentano. Genitori, stiamo attenti a permettere che i nostri ragazzi si abituino, o ancor peggio, si educhino all’occulto. Insegnanti, informiamoci sulle verità nascoste dietro questo rito di massa. Potremmo trasmettere ai giovani - a nostra e a loro insaputa - monete false e deleterie aperture a mentalità magico-esoteriche.

UNA TESTIMONIANZA IN PRIMA PERSONA

In un liceo di Foggia l’insegnante di religione ha parlato a lungo di questa festa, delle sue implicazioni, del suo significato, delle sue origini pagane, delle sue implicazioni magiche, esoteriche, stregonesche, ecc. Durante il dialogo con i ragazzi, due ragazze hanno chiesto la parola per testimoniare che tutto quanto riportato in questa documentazione risponde a verità. L’anno precedente infatti hanno partecipato ad una di queste feste di Halloween, pensando che si trattasse solo di un po’ di divertimento con punte di macabro, ma alla fine della festa alcuni ragazzi hanno chiesto loro di partecipare ad una seduta spiritica.

"NON PARTECIPATE ALLE OPERE INFRUTTUOSE DELLE TENEBRE, MA DENUNCIATELE APERTAMENTE" (Ef 5,11)

Giovanni Paolo II: "Oggi diverse forme di esoterismo dilagano anche presso alcuni credenti, privi del dovuto senso critico" (Fides et Ratio, n. 37).

Molti gruppi, movimenti, associazioni cattoliche, la notte del 31 ottobre si riuniranno in preghiera o organizzeranno feste cristiane alternative con la partecipazione di gruppi, cantanti o cantautori della musica cristiana contemporanea dei vari generi musicali e particolarmente, in quella occasione, di Lode e Adorazione contemporanea.

La festa della zucca si è rivelata in realtà, la festa di chi ha poca... zucca. È la festa di chi ha poca conoscenza delle. sue radici e delle sue implicazioni. Essa è la festa delle zucche vuote: ma non di quelle che si portano in mano! La zucca veramente vuota è costituita - in realtà - dalla mentalità pagana, superficiale e superstiziosa - estranea ed ostile al nostro cristianesimo - che lo spirito attuale di questa festa richiama e cerca di introdurre.

L'ESORCISTA DELLA SANTA SEDE: HALLOWEEN E' UN OSANNA AL DIAVOLO

di padre Gabriele Amorth

''Penso che la societa' italiana stia perdendo il senno, il senso della vita, l'uso della ragione e sia sempre piu' malata. Festeggiare la festa di Halloween e' rendere un osanna al diavolo. Il quale, se adorato, anche soltanto per una notte, pensa di vantare dei diritti sulla persona. Allora non meravigliamoci se il mondo sembra andare a catafascio e se gli studi di psicologi e psichiatri pullulano di bambini insonni, vandali, agitati, e di ragazzi ossessionati e depressi, potenziali suicidi''. La condanna e' dell'esorcista della Santa Sede, gia' presidente dell'associazione internazionale degli esorcisti, il modenese padre Gabriele Amorth.

I macabri mascheramenti, le invocazioni apparentemente innocue altro non sarebbero, per l'esorcista, che un tributo al principe di questo mondo: il diavolo. ''Mi dispiace moltissimo che l'Italia, come il resto d'Europa, si stia allontanando da Gesu' il Signore e, addirittura, si metta a omaggiare satana'', dice l' esorcista secondo il quale ''la festa di Halloween e' una sorta di seduta spiritica presentata sotto forma di gioco. L'astuzia del demonio sta proprio qui. Se ci fate caso tutto viene presentato sotto forma ludica, innocente. Anche il peccato non e' piu' peccato al mondo d'oggi. Ma tutto viene camuffato sotto forma di esigenza, liberta' o piacere personale. L'uomo - conclude - e' diventato il dio di se stesso, esattamente cio' che vuole il demonio''. E ricorda che intanto, in molte citta' italiane, sono state organizzate le 'feste della luce', una vera e propria controffensiva ai festeggiamenti delle tenebre, con canti al Signore e giochi innocenti per bambini.



Preghiamo

Signore sappiamo che queste feste tu non le vuoi, noi lo crediamo ma per
gli altri non è chiaro tutto questo; hanno bisogno di segni potenti: mandali
o Signore, secondo la tua santa volontà sicché la gente capisca chiaramente
che Halloween così come appare è una festa satanica. Manda quello che tu vuoi, accettiamo tutto ma fa capire a tutti, con forza e chiarezza, che Halloween è una festa
satanica nella quale si pratica la magia e fa che in Europa e in America si abbandoni questa festa. Te lo chiediamo per la tua dolorosissima Passione. Si compia la tua volontà in tutto Amen 3 Pater, Ave e Gloria

si concluda con

San Michele Arcangelo difendici nel combattimento, sii tu la nostra difesa contro la malizia e le insidie del demonio Che Dio eserciti il suo dominio su di lui, te ne preghiamo supplichevoli; e tu Principe delle milizie celesti con la potenza divina ricaccia nell'inferno satana e gli altri spiriti maligni che vagano nel mondo per perdere le anime. Amen